Davanti alla croce
Signore Gesù,
su questa nostra terra fu piantata la Tua croce,
strumento di violenza che ti ha reso eterna immagine
di ogni dolore e di ogni morte.
Rifiutato come amico e come liberatore,
assimilato a ribelli e criminali,
spogliato della Tua dignità […],
torturato nella carne e nell’anima
hai accettato tutto
combattendo la tentazione di arrenderTi
e sei sceso fino in fondo al baratro
della sofferenza e dell’annullamento.
Si sono incrociati nei bracci del Tuo patibolo
la Tua totale volontà di accettazione e di perdono
e l’ostinato rifiuto della pietà
di cui è impastata la nostra condizione umana.
E’ una storia che continua ancor oggi
[…]
Il dolore subito dagli innocenti
e la violenza sistematicamente organizzata
sono i nuovi bracci della croce
che si innalza oggi sulla terra
e getta un’ombra di disperazione e di morte
sul resto dell’Europa, sul mondo intero.
Davanti a Te e a tutti i crocifissi del mondo, […]
imploriamo per tutti gli uomini,
e specialmente per quelli in armi,
la possibilità di volgere lo sguardo verso i trafitti,
di aprire gli occhi sul male fatto,
sui volti sfigurati, sui lutti e sulle rovine,
sui popoli in preda alla disperazione.
E Ti chiediamo, o Signore crocifisso,
il coraggio del silenzio delle armi
e del silenzio dentro di noi
per riconoscere il male e chiamarlo per nome,
per vedere nella Tua croce la fine
non dell’amore e della speranza,
ma del peccato e della violenza:
per una difficile ma possibile pace
che deve pur esserci nel cuore di ogni uomo,
per ritrovare il senso della pietà
e i motivi per tornare a chiamarci fratelli.
Preghiera per la pace della GMG
AUGURI PASQUALI
Coraggio, fratelli che siete avviliti, stanchi, sottomessi ai potenti che abusano di voi.
Coraggio, disoccupati.
Coraggio, giovani senza prospettive, amici che la vita ha costretto ad accorciare sogni a lungo cullati.
Coraggio, gente solitaria, turba dolente e senza volto.
Coraggio, fratelli che il peccato ha intristito, che la debolezza ha infangato, che la povertà morale ha avvilito.
Il Signore è Risorto proprio per dirvi che, di fronte a chi decide di “amare”, non c’è morte che tenga, non c’è tomba che chiuda, non c’è macigno sepolcrale che non rotoli via.
Auguri. La luce e la speranza allarghino le feritoie della vostra prigione.
Don Tonino Bello